sabato 1 novembre 2008

Al blisgoun

Una parola che è un capolavoro è: "blisgher".
Blisgher, blisgheda, blisga.
Scivolare, scivolata, scivola.
Cosa c'è di più onomatopeico (in questo caso, però, rende bene anche l'italiano)? Blisgher è una parola cremosa e sibilante che esprime la consistenza tattile di ciò che, calpestato (neve, fango, cacca...) fa scivolare, ed anche l'accelerazione improvvisa che subisce il corpo che sta scivolando.
Ad esprimere l'inclinazione verso il basso, la discesa, ci ha pensato mia cugina Chicca che, rivolgendosi al fratello Mauro che tra pochi mesi compirà 53 anni, gli ha detto: Mauro, t'e tache al blisgoun (hai iniziato lo scivolone, il declino)!

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